giovedì, Settembre 28 2023

[tweetable]Ok, Boia è una parola grossa. Forse troppo grossa presa da sola, ma non è una parolaccia.[/tweetable] Chi ha un minimo di autonomia culturale capisce benissimo che quel “boia” andava inteso come ” Boia politico”.
Ed è innegabile che Giorgio Napolitano non sia un presidente super partes, e che stia facendo di tutto, anche parecchie cose non propriamente istituzionali, per garantire la sopravvivenza del governo delle larghe intese, lo status quo, il mantenimento di una situazione politica stagnante e putrida mentre il Paese va a catafascio. Al punto che [tweetable] persino una istituzione come Bankitalia utilizza la parola “ingiustizia” per descrivere la realtà italiana[/tweetable] , dove la ricchezza non è diminuita, ma si è concentrata nella mani di pochi.
Sta facendo, il presidente, di tutto per tagliare qualsiasi testa tenti di alzarsi per dire qualcosa di diverso dalla marmellata indistinguibile che proviene da Letta, Alfano, Renzi o Berlusconi.

Ma l’importante è fare una riforma elettorale che diminuisca ulteriormente il livello di democrazia del Paese. L’importante è che sopravviva una casta politica indifferente alla fuga della Fiat, all’indecenza della vicenda Electrolux, indifferente alla disoccupazione giovanile.  L’importante è tarpare le ali a qualsiasi ipotesi di nuova politica. Che sia Rodotà, che sia il MoVimento 5 Stelle o chiunque altro.

L’importante, per il Presidente e per la casta di cui è espressione somma, è tenere fuori i cittadini dalle scelte che li riguardano. Perché, ne siamo certi, se i cittadini avessero gli strumenti per farlo, la casta sarebbe spazzata via.

P.S.
Su “Boia” si può anche discutere. Boia chi molla invece no, quello proprio non lo si può dire. E non perché il Parlamento sia sacro, ma perché siamo in una Repubblica antifascista.

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5 comments

  1. Mi aspetavo un analisi un po più approfondita… Così siamo capaci tutti. In fondo chi si propone a rappresentare è questo che dovrebbe essere/fare: essere sempre un passo avanti rispetto ai propri elettori.

    1. E’ un blog, non un mensile di attualità politica, questo :-). E qui no mi propongo di rappresentar nessuno se non me stesso… Comunque, il movimento 5 stelle stava facendo ostruzionismo sul decreto imu-Bankitalia, e si minacciava la “ghigliottina” parlamentare, termine gergale per indicare il passaggio diretto al voto finale di un decreto a prescindere dalla fase dell’esame d’aula a cui esso è arrivato. Riferendosi a questa ghigliottina, l’esponente del M5S ha definito “boia” Napolitano, cioè colui che mette in atto la ghigliottina. Immagino non intendesse riferirsi a Napolitano come a un tagliatore di teste. Ma l’autodifesa della casta politica associata al lavorodella categoria, gran parte complice, che è quella dei giornalisti, sono certo che non permetteranno che alcun approfondimento o ragionamento pacato abbia lo spazio che meriterebbe avere.

  2. Boia è un’ esecutore di condanna,l’araldo era quello che girava le contrade avvertendo delle esecuzioni,e delle gabelle emesse dal monarca di turno,se si fosse usato il termine tiranno si sarebbe reso di più l’idea di quello che rappresenta ora il nostro primo cittadino.Sordo a tutte le tragedie non riconosce un paese in ginocchio,difende la casta e non emette neanche un sibilo in favore del Popolo ormai svilito….

  3. secondo me e’ un analisi giusta . che mezzi hanno i ” cittadini ” per opporsi agli scempi che questa specie di classe politica , toh, esistono allora le classi ? dicevano di no ,come le ideologie .

  4. Sono d’accordo con l’opinione di Notarianni. Basta ascoltare le “edicole” del mattino o ascoltare commenti e stupidaggini dei notisti e giornalisti benpensanti per capire come stiano manipolando l’infelice frase del deputato M5S che ha pronunciato la parola “boia”. Chi usa un po di cervello non può fare a meno di comprenderne bene il senso che non era sicuramente destinato ad una offesa nei confronti della persona di Napolitano. Certo, si poteva comunque evitare ma si poteva evitare anche di arrivare ad una tale situazione e si potrebbe evitare di parlare di tutto senza nascondere però il contenuto vero dei problemi sollevati con l’ostruzionismo grillino ovvero l’ignobile regalìa nei confronti delle banche private contenuta nel decreto “Imu-Bankitalia”..

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