mercoledì, Novembre 29 2023

“Amava vestirsi di rosa, metteva lo smalto. Era omosessuale e non lo nascondeva. Nemmeno se aveva 15 anni, nemmeno se a scuola qualcuno lo prendeva in giro. Sembrava forte, A. S., studente del liceo scientifico Cavour, a pochi metri dal Colosseo. Una forza che non sempre gli adolescenti hanno. Ma che, però, è venuta meno nella notte di mercoledì quando ha deciso di farla finita legandosi una sciarpa al collo dentro casa. E quando il fratellino lo ha trovato e ha chiamato i genitori, era troppo tardi”.

Gli studenti della sua scuola adesso, ma è troppo tardi, si fermano a pensare. Non credo invece facciano altrettanto quei paramentari, avanzi putrescenti di una storia che vorremmo passata, che hanno con tutte le loro forzr impedito a questo Paese di dotarsi di una legge contro le discriminazioni sessuali, contro l’omofobia.

Persino a Cuba, che gli stessi tanto disprezzano, uno dei paesi accusati di liberticidio (forse il più accusato) hanno eletto nelle elezioni circoscrizionali una trans.

Spero che nella notte i fantasmi dei cadaveri che hanno sulla loro coscienza gli vadato a tirare le lenzuola.

E mi piacerebbe porterli denunciare per istigazione al suicidio. Ma non si può, perché hanno l’immunità parlamentare, e nascondono dietro la loro coscienza quella che non è altro che una volontà oppressiva.

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