Italia – Israele: Fermiamo gli aerei di morte
Vedo una twittata del governo che annuncia che piloti italiani stanno pilotando il primo cargo di aiuti umanitari per Gaza. Bene.
Peccato che tra qualche settimana piloti israeliani porteranno i loro aerei (cacciabombardieri F-15 e F-16) in Italia, precisamente in Sardegna, a compiere esercitazioni militari. Cioè ad addestrarsi per bombardare meglio la striscia di Gaza.
Il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, o quello della Difesa (dai non ridete) non potrebbero per favore fare in modo che questo venga evitato?
L’Italia è oggi il principale fornitore dell’Unione europea di sistemi militari a Israele. Proprio all’inizio dei recenti raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza, Alenia Aermacchi (società del gruppo Finmeccanica) ha inviato i primi due velivoli da addestramento M-346 alla Air Force israeliana.
Cannoni navali da 76 millimetri prodotti dalla Oto Melara (Finmeccania) seguono la stessa rotta dei nostri aiuti umanitari verso Israele per essere montati sulle motocannoniere israeliane classe Sa’ar e ampiamente utilizzati in questi giorni per martellare la Striscia dal mare, e normalmente per terrorizzare (sparando, mica facendo buh) i pescatori della striscia. Come i cannoni, la stessa rotta la fanno i Sensori radar Gabbiano prodotti dalla Selex Galilelo (Finmeccanica), fondamentale equipaggiamento dei micidiali droni israeliani Hermes, regolarmente usati a Gaza per compiere bombardamenti missilistici (per la gioia dell’azienda produttrice Elbit, le cui azioni sono salite alle stelle dall’inizio del nuovo conflitto).
L’Italia è il primo fornitore dell’UE di armi a Israele. Francia e Germania ci seguono a distanza con un volume di vendite inferiore di due volte rispetto al nostro.
Il 41% degli armamenti esportati dall’Europa verso Israele proviene dall’Italia. Un numero spaventoso che tradotto in soldi equivale a più di 476 milioni di euro, cui si devono aggiungere 9,2 milioni di euro pagati dagli israeliani per le “armi leggere” (le pistole beretta, o le mitragliette, armi leggerissime certo) prodotte in Italia ed esportate nello Stato di Israele, e usate – anche queste – contro la popolazione civile nei territori occupati.
La legge 185/90 attribuisce al Ministero degli Esteri la facoltà di decisione sull’esportazioni di armamenti. Federica Mongherini, basta un tuo cenno per fermare i viaggi della morte!
La Spagna ha sospeso la fornitura di armi a Israele. La Gran Bretagna, il cui viceministro degli esteri si è dimessa proprio per la politica di eccessivo sostegno ad Israele, sta pensando di fare lo stesso.
Matteo Renzi che fa? Federica Mogherini che fa?
(Grazie a Enrico Piovesana e a Francesco Vignarca e a Giorgio Beretta)