lunedì, Giugno 5 2023
Assalto squadrista ad una sede della Cgil a Roma
Assalto squadrista ad una sede della Cgil a Roma

L’antifascismo di maniera è una delle cose peggiori siano capitate nella storia del dopoguerra. Quante sprangate – o peggio – “per il gusto di” sono state date in nome dell’antifascismo (di maniera, appunto). E quanti danni hanno fatto, non solo alle vittime delle stesse, ma in generale al grande movimento di emancipazione dei lavoratori in Italia e nel mondo.
Dopodiché, un capogruppo alla camera, non può permettersi di dire simili castronerie: «Prima che degenerasse, il fascismo aveva una dimensione nazionale di comunità attinta a piene mani dal socialismo, un altissimo senso dello Stato e la tutela della famiglia». (Qui il post originale)

Dire che un capogruppo alla Camera  (nel linguaggio del MoVimento il portavoce dei portavoce) non può permettersi impunemente tali castronerie non è però antifascismo di maniera. Questo è antifascismo e basta, è quell’antifascismo di cui parla la Costituzione italiana. Questo quindi, (anche questo, per carità, insieme a mille altre cose che con l’antifascismo non c’entrano nulla) è vigilare sulla Costituzione italiana.

«Prima che degenerasse, il fascismo aveva una dimensione nazionale di comunità attinta a piene mani dal socialismo, un altissimo senso dello Stato e la tutela della famiglia», scrive Roberta Lombardi sul suo blog. Scrive, non dice al volo distratta mentre un cronista la insegue. Scrive, quindi si suppone poi rilegge, corregge gli errori, e poi pubblica.

Quando arrivano, inevitabili, le polemiche, il capogruppo alla Camera – la portavoce dei portavoce – mette una pezza assai peggiore del buco, dicendosi “allibita dalle stumentalizzazioni in atto su una frase estrapolata da un contesto” (Qui il post originale). Una frase degna di Berlusconi e di tutti coloro che negli ultimi 30 anni hanno sfrattato la politica dai palazzi del potere rendendoli dimore di una casta, del tutto scollegata con la realtà, che ha difeso i suoi particolari interessi invece di fare gli interessi di chi era chiamata a rappresentare.

Ma la portavoce dei portavoce insiste: “Quella espressa era una analisi esclusivamente storica di questo periodo politico, che naturalmente condanno. In Italia il fascismo così come il comunismo è morto e sepolto da almeno trent’anni.
Mi riferivo, facendo una analisi, al primo programma del 1919, basato su voto alle donne, elezioni e altre riforme sociali che sembravano prettamente socialiste rivoluzionarie e non certamente il preludio di una futura dittatura”.
Fin dal 1919, i Fasci di Combattimento misero in atto azioni di squadrismo, appoggiate dalla alta borghesia, che miravano a impedire in Italia una rivoluzione socialista e a rispondere con violenza alle rivendicazioni degli operai e dei contadini. Nell’aprile del 1919 i fascisti assaltarono la redazione milanese de l’Avanti.
Quindi la portavoce dei portavoce non solo risponde con un tono degno della peggior casta politica, ma scrive altre sciocchezze che una semplice googlata le avrebbe evitato.

Vero è che siamo abituati a deputati e senatori che non hanno idea di cosa sia la Costituzione italiana o di dove sia l’Afghanistan, paese nel quale siamo in guerra. Ma intanto, proprio contro questa situazione il MoVimento 5 stelle ha costruito la sua fortuna, e comunque se l’ignoranza sulle tecnicità del funzionamento della macchina politica del nostro Paese può essere perdonata a dei giovani e nuovi volti, l’ignoranza sulla Costituzione repubblicana e sulla storia del fascismo e dell’antifascismo del nostro Paese no, io quella non mi sento di perdonarla in nessun modo.
Avere un capogruppo alla camera di un gruppo così forte che pensa queste cose, e che alle accuse replica peggiorando la situazione, è un problema per tutti, non solo per il gruppo M5S, perché siamo in un momento difficile e delicato. Che potrebbe portare a cose nuove e belle, ma anche a cose orrende…

E non ci sono più “opinioni personali” personali che tengano: Roberta Longobardi è capogruppo alla Camera e – insisto ancora – è portavoce. Ovunque scriva (che vuol dire che ha anche meditato su quel che ha scritto), e ovunque parli, non lo fa più per se stessa, ma per tutti quelli che hanno votato M5S e per tutti quelli che rappresenta come capogruppo. Soprattutto dopo quello che ha detto lo stesso Beppe Grillo sull’articolo 67 della Costituzione (che come dimostra la vicenda Longobardi, è da difendere con le unghie e con i denti).

Ora, siccome io non sono pregiudizialmente contrario al MoVimento 5 Stelle, anche se la dinamica del guru, che ben conosco, mi fa paura non poco, sono qui, non credo da solo, disponibile a dare una mano.
Ma vedo, purtroppo, che da parte di molti aderenti e simpatizzanti del MoVimento si risponde alle critiche nello stesso modo nel quale molte critiche vengono fatte: in modo ideologico e pergiudiziale. E questo mi piace ancora meno.

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4 comments

  1. Sono completamente d’accordo con lei , ma come attivista del m5* devo dire che la ragazza ha delle attenuanti , sono 20 anni che siamo bombardati da storie e storielle che cercano di ripulire il fascismo , da tutti lati , dalla scuola alla tv alla radio ,ecc ecc .
    E se teniamo conto che i deputati del m5* provengono dalla “società civile” , automaticamente si portano dietro quello che è diventata la nostra società , che su certi temi è un pò confusa , 20 anni di propaganda non si cancellano purtroppo da un momento all’altro .
    Comunque a mio avviso il movimento ha molto bisogno del suo aiuto , grazie ai suoi articoli su peacereporter ho aperto gli occhi su molte cose , e li ho fatti aprire ad un bel pò di persone .
    GRAZIE .

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