martedì, Ottobre 3 2023

Anche basta. Ma so che invece, i prossimi mesi saranno devastanti, in quel paese. Perché 11 anni di guerra, costati così tanti miliardi di euro che è inutile dirli perché non si riesce nemmeno ad immaginarli, non sono serviti a nulla, se non a dare più forza a chi si voleva sconfiggere, come del resto tutte le guerre degli ultimi anni. E sempre che si volesse davvero sconfiggere qualcuno o qualcosa e non invece far girare una quantità inenarrabile di denaro. Tutto finito in occidente o in droga.
Copio e incollo da un post di Cecilia Strada, presidente di Emergency (e anche mia moglie): “Afghanistan, Maydan Shahr, grosso attentato contro un centro di addestramento di truppe e polizia afgana. L’onda d’urto dell’esplosione ha investito il Posto di Primo soccorso di Emergency che sta a 800 metri da lì: due dei nostri infermieri afgani lievemente feriti, vetri e porte divelti. Un bambino è arrivato moribondo al Posto di primo soccorso; 35 persone sono state invece portate al nostro Centro chirurgico di Kabul, tra questi 5 bambini, e uno di loro (dieci anni) è arrivato già morto. Per tutti gli altri, le sale operatorie lavorano a pieno ritmo. Un’ordinaria giornata di guerra. Buon lavoro a tutti i nostri colleghi internazionali e afgani che non smettono di operare in questa situazione difficile”.   (continua dopo la foto)

Nell foto: Il bimbo che il Luca sta auscultando ha undici mesi, il suo vicino di letto ha tre anni.

Si può dire a quelli che stanno concionando sul futuro del nostro Paese che “cazzo, la necessità di far finire la follia della guerra dev’essere una tra le prime priorità di chi ci governerà, non solo perché la guerra sottrae risorse e intelligenze, troppe, ma anche perché la guerra si ottiene solo sangue e merda?”
Ho sentito dire poco o nulla di serio, sia sul conflitto in medioriente (tutti presi a non urtare sensibilità), sia ovviamente sul conflitto in Afghanistan, dove sono “i nostri” a combattere, a uccidere, a morire.

 

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